PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA

Il riparto del 2009

Domenica 14 Giugno 2009, a Nonantola, nella Piazzetta del pozzo si è svolto il sorteggio dei 22 Cò in cui è stato suddiviso il terreno da ripartire fra i 2814 aventi diritto al godimento di una "bocca" di terra della Partecipanza.

IL TENIMENTO

Il tenimento è suddiviso in 25 Co' i quali toponimi sono:

1 - Casona/Bisetta
2 - Puntone
3 - 4 Cantone
5 - Mezzadori
6 - Magnano
7 - Pozza/Redù
8 - 10 Pantera
9 - Fiuma
11 - Gatti
12 - 13 - Risi
14 - 15 - 16 - 17 - Bosco Nuovo
18 - Ronchi
19 - 20 - 21 - 22 - 23 - Bosco Vecchio
24 - Ca' Matta di sopra
25 - Ca' Matta di sotto


TERRENI SOGGETTI AL RIPARTO DEL 2009

Co' soggetti a sorteggio: n. 22
Superficie media della "bocca":mq. 1962
"Bocche" da assegnare: n. 2814
"Bocche" per ogni Co': n. 128
Terreno trattenuto coltivabile: 56 ettari
Valli naturalizzate: 77 ettari
Altre aree a bosco: 6 ettari

I CAPI CO'  

Cognome e nome   Soprannome e scutmai
Apparuti Ivan   Parot
Piccinini Renzo   Mùrel
Zobolo Mauro   Bàraca
Grenzi Alberto   Pgnatèn (Berto)
Zoboli Gino   Burtlòt
Ansaloni Emilio   Barbòn
Serafini Luciano   Gabein
Bevini Bruno   Dvinèta
Zoboli Gino   Muleina
Serafini Gianni   Gabein
Simoni Pierluigi   Simon
Piccinini Egidio   Baci
Serafini Giovanni   Gabein
Piccinini Livio   Rundanen
Vaccari Mauro   Manac
Serafini Elisa   Gabein
Bevini Marino   Dvinèta

I PARTECIPANTI AVEVANO DETTO SI AI 12 ANNI E SI AL TRATTENIMENTO DI UNA QUOTA DI TERRENO

Il 30 Novembre 2008 l'Assemblea della Partecipanza si era dichiarata ampiamente favorevole a due proposte per il riparto 2009.

La prima riguardava la riduzione del periodo del riparto dagli attuali 18 anni a 12 anni. Infatti si era constatato che i 18 anni si erano rivelati insufficienti per realizzare e sfruttare pienamente vigneti e frutteti e invece troppi per il periodico aggiornamento anagrafico degli aventi diritto.

La seconda proposta era rivolta al trattenimento dal riparto di circa 55 ettari di terreno, a disposizione della Partecipanza, per ricavare nuove entrate dalla coltivazione del terreno stesso, le cui forme di utilizzo sono stabilite dal Consiglio, al fine di rendere più stabile il bilancio e di conseguenza anche la "colletta" (quota sociale).